Progettare un Matrimonio
Progettare un matrimonio per me significa due cose fondamentali:
- Possedere una grande capacità di ascolto e coinvolgimento
- Possedere una comprovata metodologia progettuale
Parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte
Johann Wolfgang von Goethe
Da inguaribile romantica, sognatrice e creativa, adoro perdermi nei racconti delle coppie. Essi rappresentano il punto di partenza di qualsiasi mio progetto e non c’è dettaglio che possa apparire irrilevante, perché ogni piccolo aspetto personale o di coppia che emergerà nella loro storia può essere un elemento di partenza del progetto di stile che andremo a sviluppare insieme.
Durante il momento del racconto sono molto silenziosa ma concentrata: questo mi serve per immergermi senza distrazioni in tutto ciò che le mie orecchie ascolteranno e i miei occhi coglieranno mentre le emozioni degli sposi saliranno insieme al racconto.
Ascolto, mi appassiono, elaboro, condivido.
Nonostante la mia vena fortemente creativa e sognante, il mio approccio metodologico è di tipo progettuale. D’altra parte tecnicamente saper progettare significa saper risolvere problemi, quindi lavorare con un metodo progettuale significa per me mettere in ordine, distinguere, circoscrivere, classificare e organizzare in maniera logica tutte le informazioni che acquisisco, usando la mia esperienza e creatività di scenografa per ottenere il miglior risultato possibile per i miei sposi, ottimizzando anche tempo ed energie.
È vero che la creatività non vuole limiti, ma è altrettanto vero che un’idea creativa ha bisogno di un metodo per realizzarsi.



Metodo progettuale
Il metodo progettuale consiste nei seguenti passi, che approfondiremo insieme durante il nostro primo incontro:
- Briefing con gli sposi
- Creazione e sviluppo tavola di stile
- Operatività progettuale
- Allestimento finale